Il Lombardo-Veneto può tornare sovrano in 6 mesi !
Con una causa internazionale dal costo di 1 milione di euro, il Lombardo-Veneto può tornare sovrano in 6 mesi!!! Questo perché non è mai stato legalmente annesso. Il diritto alla indipendenza fa parte dei diritti legali di sovranità di Veneti Lombardi e Mantovani uniti nel Lombardo-Veneto.
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Si può fantasticare su come chiedere l’indipendenza, ed è un diritto poter chiedere l’indipendenza da quando i popoli ne hanno diritto. Ma ottenerla è un’altra faccenda. I desideri possono essere tanti e diversi (Repubblica Veneta o Autogoverno, Lombardia Indipendente, Indipendenza Veneta, Stato Friulano, Repubblica Padana, ecc), ma le vie possibili in pratica sono pochissime, a volte solo la guerra. Con la Lega Nord si è visto che chiedere al Governo Italiano i diritti di sovranità non si ottiene nulla nemmeno quando si è al governo! D’altra parte, per quale ragione dovrebbe concedere l’indipendenza o l’autonomia ad un territorio senza il quale può parassitare?
Ma esiste un percorso legale per far tornare il Lombardo-Veneto sovrano.
Da qualche anno c’è stato chi ha proposto la via di un referendum regionale per l’indipendenza della regione. Non esiste alcun stato stato al mondo che abbia raggiunto la sovranità con un tale metodo, ossia con un referendum dichiarato senza il consenso dello stato “madre”. Nemmeno il Kosovo, che ancora oggi l’ONU riconosce come un territorio della Serbia ma protetto da un governo internazionale (non è uno stato sovrano). Mentre già dal 1998 inutilmente la “regione veneto” ha chiesto il referendum per l’indipendenza, ma non può essere concesso perché è un pezzo di stato italiano (lo ha confermato la Corte Costituzionale nel 2007).
Esiste invece una internazionale per l’indipendenza che è già stata percorsa da molti stati come Polonia, Slovenia, Montenegro, che è legale ma riguarda ex-stati sovrani che decidono di tornati sovrani. Per il diritto internazionale uno stato che aveva l’indipendenza dopo il 1840 può tornare sovrano. Se si era unito volontariamente (come la Slovenia) occorre un referendum della popolazione. Se invece l’unione è avvenuta con una invasione illegale o con l’estorsione del consenso, occorre un ricorso internazionale che però deve essere presentato secondo criteri ed elementi precisi.
Il Lombardo-Veneto venne costituito nel 1815 dalla fusione della Repubblica Veneta e del Ducato di Milano, in quanto allora entrambi erano soggetti alla corona degli Asburgo. A quel tempo le regole internazionali stabilivano che il possesso effettivo del territorio da parte di un sovrano, rendeva di una proprietà lo stato. I territori venivano venduti e comperati senza consultare i popoli: la popolazione faceva parte delle cose “annesse” come le strade, i palazzi, i debiti, le foreste , ma pire gli animali, e non aveva diritto di esprimere il proprio consenso alle cessioni del proprio stato. Solo nel 1840 si consolidò il principio del diritto di parola del popolo, ossia il principio di Autogoverno dei Popoli.
Gli Asburgo avevano avuto la Repubblica Veneta da Napoleone, il quale nel 1797 era entrato nella repubblica in virtù di un trattato di pace con la scusa di attaccare gli Asburgo, e invece provocò la guerra da solo, e con questa scusa depredò le città venete, fece ammazzare e violentare i cittadini e le donne inermi dai suoi soldati manigoldi, depredò Venezia portando in Francia 20 km di carri di ricchezze (oggi molte sono al Louvre). Infine smembrò lo Stato Veneto in più parti e solo un anno dopo diede il corpo principale ( la Venetia et Histria) agli Asburgo !
La famiglia Asburgo dopo secoli di tentativi falliti finalmente potevano dominare questo glorioso stato libero, che dava fastidio perché governato bene con un Doge eletto (e non di stirpe) che pure era approvato dal popolo (scandalo per le case reali Europee dell’epoca), e che aveva il coraggio di opporsi perfino al Papa per mantenere la sua sovranità. Con lo Stato Veneto presto gli Asburgo divennero la più importante famiglia europea, che arrivò a dominare gran parte d’Europa, anche se giocavano spesso a farsi la guerra fra cugini .
Ma non fu mai dimenticato il grande benessere dei cittadini della Repubblica Veneta, la sua amministrazione di tipo federale rispettosa dei territori su cui amministrava. Quasi tutti i territorio non erano stati conquistati, ma si erano DEDICATI, anche fin il lontano Mar Nero. Infatti durante il regno Lombardo-Veneto ci furono vari moti insurrezionali. Gli Asburgo dovettero fare molte fucilazioni di piazza all’inizio del 1800, e poi dovettero lasciare Venezia e Milano nel 1848-49. Venezia aveva proclamato la Repubblica di San Marco, e Milano insorse poco dopo cacciando l’esercito degli Asburgo. I Savoia vennero richiesti di intervenire, per realizzare una federazione di Stati Italiani, ma essi rifiutarono l’aiuto a Venezia (che arrivò alla fame, al colera e alla resa in 1 anno) mentre entrano a Milano ma per saccheggiarne le casse e le chiese, stampando banconote in doppia copia. Dopo solo 6 mesi le popolazioni erano in talmente in miseria che fu costretta a chiedere il ritorno degli Austriaci che vennero pure applauditi!
Tuttavia, come detto, attorno al 1840 si era consolidato il cosiddetto diritto di “Autogoverno dei Popoli”, cioè si riconosceva come principio generale che da quel momento ogni popolo aveva il diritto legale di decidere il proprio destino (ma solo per il futuro) . Ecco perché Veneti e Lombardi non possono PIÙ chiedere di tornare ai rispettivi stati precedenti il dominio Austriaco e l’invasione Francese. Ma possono tornare al Lombardo-Veneto in pochi mesi. Ma occorre capire il perché.
Dopo i moti del 1848, ci sono ancora agitazioni, e con la guerra del 1859 (ancora fra Francia e Asburgo ) si arriva al Trattato di Zurigo nel quale si riconosce che l’intera “Lombardia” (diventata la regione che conosciamo oggi per l’accorpamento di Terre Venete a quelle storicamente Insubri) è uno Stato Sovrano e inviolabile. Francia e Austria si impegnano “a favorire con tutti i loro sforzi la creazione di una Confederazione tra gli Stati Italiani, che sarà posta sotto la presidenza onoraria del S. Padre (leggasi Papa), e lo scopo della quale sarà di mantenere l’indipendenza e l’inviolabilità degli Stati confederati”.
Però il Regno del Piemonte e Sardegna, che ha già il controllo militare del territorio fino al Garda, non vuole restare uno staterello pieno di debiti, e dato che controlla anche la Giunta del Comune di Milano fa votare l’annessione al Piemonte, svuotandone ancora una volta le casse. In questo modo non solo il Piemonte violava subito il trattato di Zurigo, ma pure il principio internazionale di autogoverno dei popoli perché lo fece senza chiedere il parere del popolo con un plebiscito come dovuto (vedi norme e accordi Internazionali dell’epoca). La Lombardia non ha mai votato nemmeno in seguito, e risulta a tutt’oggi l’unico territorio annesso alla Repubblica Italiana che non ha mai votato per diventare italiana.
Purtroppo per coloro che sognano lo stato Lombardo, questo non è legalmente sufficiente per far tornare la Lombardia sovrana, anche se non è legalmente italiana, perché con le guerre del 1866 la situazione di annessione illegale della Lombardia al Piemonte torna in discussione: Francia e Austria riconoscono che la Lombardia fa ancora parte del Lombardo-Veneto come era nel 1857, cioè il Lombardo-Veneto è legalmente ancora un unico Stato Sovrano, e non ha nemmeno la finzione di uno plebiscito truffa come quelli che vennero fatti in tutto il resto degli stati d’Italia nel 1861! L’Italia protesta, chiede che venga riconosciuto che il suo possesso militare della Lombardia gli dà il “Uti possidetis”, ma è merce scaduta nel diritto internazionale.
Al contrario, senza la sua firma nel Trattato di Vienna del 3 ottobre 1866 si stabilisce che tutte le popolazioni dell’intero Lombardo-Veneto dovranno votare liberamente per decidere se restare indipendenti come stato Lombardo-Veneto o passare al Regno d’Italia. L’Italia però controlla militarmente non solo la Lombardia, ma anche l’intero veneto lasciato sostanzialmente abbandonato dagli Asburgo. Insomma l’Italia controlla già tutte le prefetture del Lombardo-Veneto, anche quelle in terre Venete dove pochi mesi prima era stata sconfitta dai Veneti sotto le insegne Austriache sia per terra, a Custoza, che per mare, a Lissa. I veneti abbandonati dagli Asburgo, vedono arrivata una Italia sconfitta che non esce dal territorio, ed anzi già fa le leggi su come si vota !!
Il governo italiano nomina un commissario per l’annessione, Thaon di Revel, che già spadroneggia forte del controllo delle prefetture.
Occorre brigare per rubare la sovranità al Lombardo-Veneto, occorre che essa finisca nelle mani di 3 venduti (Michiel, De Betta ed Emi Keller). Organizza quello che Thaon di Revel stesso definisce una “camorra”, un comitato segreto che minaccia di morte tutti i rappresentanti eletti a Venezia (capitale politica del Regno Lombardo-Veneto ) fin tanto che restano i tre con i quali ha già un accordo segreto. Sappiamo dal memoriale di Thaon di Revel che l’Italia emana le leggi per il plebiscito (ma è di uno stato straniero!!) ed anzi riconosce il diritto di voto ai soldati italiani. Ma l’Italia è pure arrogante e pervicace nel voler pretendere la Lombardia, e violando il trattato di Vienna non permette il voto dell’intera Lombardia tranne Mantova (che ha una sua sovranità storica).
Il Commissario francese viene preso per il naso, viene convinto che queste leggi italiane non esisto, e i manifesti elettorali non vengono affissi dove il commissario possa vederli. Tutto questo prima del plebiscito, che doveva svolgersi in autogoverno. Alla fine Thaon riesce a fare in modo che i suoi 3 prestanome ricevono legalmente nella capitale (Venezia) la sovranità politica del Lombardo-Veneto, e questi 3 venduti la cedano dopo pochi minuti al Commissario senza svolgere prima svolgere la consultazione prevista. Escludendo tutti i cittadini della Lombardia (60% della popolazione) le donne e tutti cittadini veneti non abbienti, nel complesso poté votare meno del 15% degli aventi diritto del Lombardo-Veneto, e dove si votò fu una farsa: chi votò era minacciato dai fucili dei Carabinieri, le schede di voto dovevano essere inserite in urne distinte per colore che rendevano pubblico il voto, e l’annessione fu proclamata spesso senza il conteggio.
Il risultato del plebiscito del 1866 è illegale non solo perché si ebbero più voti che aventi diritti al voto, ma sopratutto perché non votarono né i lombardi, né la maggioranza dei Veneti.
Da quel momento iniziò la disperazione dei veneti, un popolo con 3500 anni di esistenza che nella storia aveva conseguito con onore molti primati, dando vita all’Europa come la conosciamo oggi.
E’ da questo momento infatti che i Veneti se ne devono andare costretti dalla fame prodotta dalla tasse, tanti che oggi sono 15 milioni i loro discendenti di cui molti milioni ancora parlano Veneto “sciéto”. Mentre i rimasti ormai cancellati nella memoria perdono la Lingua (in violazione delle leggi internazionali), e non sanno la propria gloriosa storia, la propria cultura millenaria, che li farebbero rinascere.
Per il diritto internazionale il Governo italiano ha creato nel 1866 un “governo fantoccio”, il cui operato non è vincolante per le popolazioni annesse, e che vuole riproporre come governo della regione veneto.
Invece il Lombardo-Veneto non è mai divenuto Italiano legalmente e quindi può tornare sovrano.
A chi invoca l’unità della Repubblica Italiana basta far sapere che anche il Referendum Monarchia Repubblica del 1946 non è vincolante, in quanto vennero esclusi dal voto i territori Veneti di Udine, Trieste, Istria e Dalmatia (che erano legalmente italiani in quel momento), rendendolo il referendum legalmente nullo (vedi “la repubblica mai nata” di L.Palmerini). In ogni caso il diritto internazionale degli stati prevale su quello interno italiano, la Costituzione italiana stessa lo impone. Il popolo veneto non è quello che l’Italia stabilisce, ma quello che si riconosce per storia, lingua e diritto internazionale. Il Lombardo-Veneto (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino), composto fra Insubri, Veneti e Mantovani, può tornare sovrano attraverso le proprie Istituzioni Federali nate dalla sovranità politica Internazionale dei Veneti. In quanto riconosciuto come popolo e attraverso l’autodeterminazione, il popolo Veneto ha dato vita a proprie istituzioni indipendenti, non quelle elette dai cittadini italiani e controllate dall’Italia (discendente del Governo Fantoccio). I Veneti solamente hanno potuto riprendere la sovranità politica del Lombardo-Veneto, ma hanno già riconosciuto il diritto di autogoverno di Lombardi e Mantovani che si eserciterà appena ripristinata la sovranità effettiva del Lombardo-Veneto. I Veneti hanno dimostrato nella Storia la loro natura e ne saremo degni.
Questa questione è stata portata nelle sedi internazionali più volte, e curiosamente il Governo Italiano nel 2010 ha cancellato le leggi (illegali) di annessione del 1866. Dal gennaio 2013 non esiste alcuna norma che possa dimostrare la legalità del governo italiano nel Lombardo-Veneto.
I Tribunali italiani, l’agenzia delle entrate e lo Stato Italiano, interrogati con ricorsi e cause, non hanno modo di affermare la loro sovranità, e fanno carte false per nasconderlo. Siamo ancora alla occupazione di fatto, militare ed illegale.
E come mai “politicanti” veneti/italiani in regione Veneto non hanno fatto nulla per avvalersi della sovranità legale ? Semplice: vengono stipendiati dal Governo Italiano, e non sono eletti dal popolo veneto ma da alcuni residenti secondo le regole italiane.
E che cosa potrebbe portare di buono il referendum per l’indipendenza del Veneto ? Semplice: L’APPARENZA DI LEGALITA’ CHE IL GOVERNO ITALIANO ILLEGALE HA PERSO!!
L’indipendenza nel diritto internazionale non si fa con ricette inventate dai politici italiani: gli Stati nella situazione del Lombardo-Veneto hanno diritto alla restituzione della sovranità, SUBITO E SENZA REFERENDUM. La Polonia per esempio e’ tornata sovrana dopo 140 anni.
Possiamo tornare sovrani in 6 mesi con il ricorso internazionale, che tuttavia va presentato solo da una autorità legittima secondo le forme internazionali (non un ente regionale, non un partito, non un club di amici, non un autoproclamato movimento di liberazione, non cretini, megalomani, bugiardi e truffatori). E’ l’occasione di fare pulizia per davvero anche di quei veneti venduti che fanno solo i propri interessi.
Stiamo preparando la causa internazionale, e occorre circa 1 milione di Euro.
Non è molto se si pensa che basterebbero 1000 persone che mettano 1000 euro in credito. Oppure 10.000 persone che mettano 100 euro a testa. Bastano un milione di Veneti e Lombardi che rinuncino ad un caffè (un euro).
Nata da semplici cittadini, questa iniziativa vede ora coinvolti pure partiti e varie associazioni culturali, come loro anche tu puoi essere protagonista dei 3 parlamenti nazionali dello Stato Confederale Lombardo-Veneto.
Non stiamo chiedendo soldi, ma credito, perché appena raggiunta la sovranità il governo federale pagherà degli interessi sul denaro prestato oggi (raccolto anche con “Buoni per la Libertà’” ) e pagherà gli stipendi a coloro che adesso agiranno da suoi funzionari (occorre essere iscritti ad una delle anagrafe dei tre popoli del Lombardo-Veneto – attenzione alle truffe).
Il Governo Federale del Lombardo-Veneto non garantirà i debiti dell’Italia, ma al contrario, richiederà il risarcimento internazionale del danno, anche la restituzione dei beni alla Francia e ai loro alleati del tempo.
La Federazione Lombardo-Veneta è formata
- dall’Autogoverno del Popolo Veneto (BG, BS, VR, VI, BL, TV, PD, RO, VE, PN, UD)
- dall’Autogoverno del Popolo Insubre (VA, MI, CO, LC, SO, MB, MI, LO, PV, CR)
- e dall’Autogoverno del Popolo Mantovano.
Per informazioni e collaborare con noi, contatta le Istituzioni, al sito www.lombardo-veneto.net